Elisabetta Bini

Ricercatrice in Storia contemporanea presso l’Università di Napoli Federico II.

Si occupa di storia dell’energia, di storia delle relazioni transatlantiche e di storia della cooperazione scientifica durante la guerra fredda. Al momento sta scrivendo una monografia sulla storia del programma nucleare civile italiano nel secondo dopoguerra. 

Tra le sue pubblicazioni La potente benzina italiana. Guerra fredda e consumi di massa tra Italia, Stati Uniti e Terzo mondo (1945-1973) (Carocci, Roma 2013); Working for Oil: Comparative Social Histories of Labor in the Global Oil Industry (a cura di, con T. Atabaki e K. Ehsani) (Palgrave Macmillan, New York 2018); Nuclear Italy: an International History of Italian Nuclear Policies during the Cold War (a cura di, con I. Londero) (EUT, Trieste 2017); Oil Shock: The Crisis of 1973 and its Economic Legacy (a cura di, con F. Romero e G. Garavini) (I.B. Tauris, London 2016).

È managing editor della rivista «Global Environment: A Journal of Transdisciplinary History».

Researcher in contemporary history at the University of Naples “Federico II”. 

She studies History of Energy, of transatlantic relations and of scientific cooperation during the Cold War. She is writing a monograph about the history of Italian civil nuclear program during the second post-war period.

Among her publications: La potente benzina italiana. Guerra fredda e consumi di massa tra Italia, Stati Uniti e Terzo mondo (1945-1973) (Carocci, Roma 2013); Working for Oil: Comparative Social Histories of Labor in the Global Oil Industry (with T. Atabaki e K. Ehsani) (Palgrave Macmillan, New York 2018); Nuclear Italy: an International History of Italian Nuclear Policies during the Cold War (with I. Londero) (EUT, Trieste 2017); Oil Shock: The Crisis of 1973 and its Economic Legacy (with F. Romero e G. Garavini) (I.B. Tauris, London 2016).

She is managing editor of the journal «Global Environment: A Journal of Transdisciplinary History».

Gabriella Corona

Director of Research presso l’Istituto di Studi sul Mediterraneo (ISMED) del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

È membro del Consiglio Scientifico del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

È editor in chief della rivista scientifica internazionale “Global Environment. A Journal of Transdisciplinary History”. È codirettrice della rivista interdisciplinare “Meridiana. Rivista di Storia e Scienze Sociali”.

È docente di Storia Economica, dell’Ambiente e del Territorio presso il Corso di Scienze Storiche del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II.

Ha al suo attivo articoli su riviste scientifiche nazionali ed internazionali, saggi su volumi collettanei, monografie e curatele. Tra i libri pubblicati dopo il 2000: A Short of Environmental History in Italy del 2017, Breve storia dell’ambiente in Italia del 2015, The Problem of Waste Disposal in a Large European City e Rifiuti. Una questione non risolta con Daniele Fortini rispettivamente del 2012 e 2010, I ragazzi del piano. Napoli e le ragioni dell’ambientalismo urbano del 2007. Attualmente la sua ricerca riguarda tematiche di Environmental History in una prospettiva nazionale e globale.

Director of Research at the Istituto di studi sul Mediterraneo (ISMED), part of the National Research Council.

Member of the Scientific Council of Human and Social Sciences Department. 

Editor in chief of the international journal “Global Environment. A Journal of Transdisciplinary History”. Co-director of the interdisciplinary journal “Meridiana Social Sciences and History Journal”.

Professor in Economic and Environmental History at degree course in Historical Sciences of department of humanities studies at University of Naples “Federico II”.

She has published scientific papers on national and international journals. Among the books she published after 2000: A Short of Environmental History in Italy (2017), Breve storia dell’ambiente in Italia (2015), The Problem of Waste Disposal in a Large European City and Rifiuti. Una questione non risolta con Daniele Fortini rispettivamente del 2012 e 2010, I ragazzi del piano. Napoli e le ragioni dell’ambientalismo urbano del 2007. Attualmente la sua ricerca riguarda tematiche di Environmental History in una prospettiva nazionale e globale.

Simone Neri Serneri

Ordinario di Storia contemporanea presso la Scuola di Scienza politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze.

È membro del comitato editoriale di varie riviste scientifiche, tra cui «Global Environment. A Journal of History and Natural and Social Sciences» e «Contemporanea. Rivista di storia dell’800 e del ‘900».

Ha ricoperto ruoli direttivi in diverse istituzioni accademiche e società scientifiche, tra i quali quello di membro dell’Executive Board della European Society for Environmental History e di Regional Representative per l’Italia della stessa società e di promotore, con altri, delle “International Round-Tables on Urban Environmental History of the 19th and 20th Century”.

Nell’ambito della storia ambientale le sue principali pubblicazioni sono Incorporare la natura. Storie ambientali del Novecento (Carocci, 2005) e le curatele di The Basic Environmental History (Springer 2014, con M. Agnoletti), Industria, ambiente e territorio. Per una storia ambientale delle aree industriali in Italia, (Il Mulino, 2009, con S. Adorno), Storia e ambiente. Città, risorse e territori nell’Italia contemporanea (Carocci, 2007, con G. Corona) e Storia del territorio e storia dell’ambiente. La Toscana contemporanea (FrancoAngeli, 2002). 

Professor in Contemporary history at the School of Political Sciences “Cesare Alfieri” at University of Florence. 

He is a member of the editorial boards of various journals, including «Global Environment», «Natural and Social Sciences» and «Contemporanea. Rivista di storia dell’800 e del ‘900».

He has held management roles in various academic institutions and scientific societies, including that of member of the Executive Board of the European Society for Environmental History and of Regional Representative for Italy of the same society and promoter, with others, of “International Round-Tables on Urban Environmental History of the 19th and 20th Century”.

In the field of environmental history, his main publications are Incorporare la natura. Storie ambientali del Novecento (Carocci, 2005) and the curatorships of The Basic Environmental History (Springer 2014, with M. Agnoletti), Industria, ambiente e territorio. Per una storia ambientale delle aree industriali in Italia, (Il Mulino, 2009, with S. Adorno), Storia e ambiente. Città, risorse e territori nell’Italia contemporanea (Carocci, 2007, with G. Corona) and Storia del territorio e storia dell’ambiente. La Toscana contemporanea (FrancoAngeli, 2002).

Melania Nucifora

È Dottore di Ricerca in Histoire et civilisation presso il CRH-EHESS, Paris. 

I suoi studi, centrati sul rapporto tempo/spazio/societĂ , hanno un forte orientamento interdisciplinare.

Tra i temi sviluppati vi sono l’uso della storia nei di processi di patrimonializzazione, il rapporto fra tecnica e politica e il ruolo delle burocrazie tecniche, municipalismi e regionalismi in Europa con particolare riferimento al processo d’integrazione europea, conflitti ambientali.

Nelle sue ultime ricerche ha affrontato la questione del governo dello sviluppo nella stagione del riformismo di centro-sinistra; le ricerche in corso riguardano l’Intervento Straordinario nel Mezzogiorno e le politiche regionali dell’Italia e dell’Europa comunitaria dopo lo smantellamento della Casmez, con particolare attenzione all’integrazione della componente ambientale.

She has PhD in Histoire et civilisation at the CRH-EHESS, Paris. 

Her studies, centered on the time/space/society relationship, have an interdisciplinary orientation.

Among the themes she developed are: the use of history in the processes of patrimonialization, the relationship between technical and political and the role of technical bureaucracies, municipalities and regionalisms in Europe with particular reference to the process of European integration, environmental conflicts.

In her latest research she addressed the issue of government development in the season of center-left reformism; ongoing research concern the Extraordinary Intervention in the South and the regional policies of Italy and Europe after the dismantling of the Casmez, with particular attention to the integration of the environmental component.

Catia Papa​

Catia Papa

È docente di Storia contemporanea presso l’Università della Tuscia. 

I suoi interessi di ricerca spaziano dalla storia del nazionalismo e delle culture coloniali, in particolare dalla prospettiva dei movimenti giovanili e femministi, alla storia dei movimenti studenteschi e ambientalisti degli anni Settanta.

Di recente ha svolto ricerche sul rapporto tra donne e nazione in chiave transnazionale, coordinando l’unità locale del PRIN “Translating Worlds: Towards a Global History of Italian Culture”, e sulla storia della contestazione antinucleare.

Tra le sue pubblicazioni principali: Intellettuali in guerra. «L’Azione» 1914-16, FrancoAngeli, Milano 2006; Sotto altri cieli. L’Oltremare nel movimento femminile italiano 1870-1915, Viella, Roma 2009; L’Italia giovane dall’UnitĂ  al fascismo, Laterza, Roma-Bari 2013; (con M. Citoni) Sinistra ed ecologia in Italia, 1968-1974, I quaderni di Altronovecento, Fondazione L. Micheletti, Brescia 2017; L’Italia negli anni Settanta. Narrazioni e interpretazioni a confronto (a cura di C. Papa e F. Balestracci), Rubbettino, Soveria Mannelli 2019.

She is professor of Contemporary History at the University of Tuscia. Her research interests range from the history of nationalism and colonial cultures, in particular from the perspective of youth and feminist movements, to the history of student and environmentalists movements of the Seventies. She has recently carried out research on the relationship between women and the Nation in a transnational key, coordinating the local unit of the PRIN “Translating Worlds: Towards a Global History of Italian Culture”, and the history of the antinuclear dispute. Among her main publications: Intellettuali in guerra. «L’Azione» 1914-16, FrancoAngeli, Milano 2006; Sotto altri cieli. L’Oltremare nel movimento femminile italiano 1870-1915, Viella, Roma 2009; L’Italia giovane dall’UnitĂ  al fascismo, Laterza, Roma-Bari 2013; (with M. Citoni) Sinistra ed ecologia in Italia, 1968-1974, I quaderni di Altronovecento, Fondazione L. Micheletti, Brescia 2017; L’Italia negli anni Settanta. Narrazioni e interpretazioni a confronto (a cura di C. Papa e F. Balestracci), Rubbettino, Soveria Mannelli 2019.

Luigi Piccioni

Si ù laureato alla “Sapienza” di Roma e ha proseguito i propri studi e le proprie ricerche dapprima presso l’Istituto Croce di Napoli, quindi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa; attualmente insegna Storia economica presso l’Università della Calabria.

Tra le sue principali pubblicazioni Il volto amato della patria. Il primo movimento italiano per la tutela della natura 1883-1934 (1° edizione Camerino 1999, 2° edizione Trento 2014; ed. inglese Winwick 2020), I limiti dello sviluppo in Italia. Cronache di un dibattito 1971-1974 (Brescia 2011, con Giorgio Nebbia).

Ha inoltre curato Cento anni di parchi nazionali in Europa e in Italia (Pisa 2011), Parco Nazionale d’Abruzzo, novant’anni: 1922-2012 (Pisa 2012, ed inglese Newcastle upon Tyne 2013), Giorgio Nebbia, Scritti di storia dell’ambiente e dell’ambientalismo 1970-2013 (Brescia 2014) e Cronologia di “altronovecento” di storia dell’ambientalismo 1854-2000 (Brescia 2017).

È vicepresidente della Società italiana di storia della fauna e coordina la redazione di “altronovecento. ambiente tecnica società”.

He graduated at the “La Sapienza” University of Rome and continued his studies and researches at the Croce Institute of Naples, then at the Scuola Normale Superiore of Pisa; currently he teaches Economic History at the University of Calabria.

Among his main publications: Il volto amato della patria. Il primo movimento italiano per la tutela della natura 1883-1934 (1° edizione Camerino 1999, 2° edizione Trento 2014; ed. inglese Winwick 2020), I limiti dello sviluppo in Italia. Cronache di un dibattito 1971-1974 ((Brescia 2011, with Giorgio Nebbia). 

He also edited Cento anni di parchi nazionali in Europa e in Italia (Pisa 2011), Parco Nazionale d’Abruzzo, novant’anni: 1922-2012 (Pisa 2012, ed inglese Newcastle upon Tyne 2013), Giorgio Nebbia, Scritti di storia dell’ambiente e dell’ambientalismo 1970-2013 (Brescia 2014) e Cronologia di “altronovecento” di storia dell’ambientalismo 1854-2000 (Brescia 2017).

È vicepresidente della Società italiana di storia della fauna e coordina la redazione di “altronovecento. ambiente tecnica società”.

Renato Sansa

È docente di Storia moderna presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università della Calabria. 

Fa parte del Comitato direttivo della rivista Storia urbana. Si Ăš occupato di storia ambientale in etĂ  moderna sia nei contesti urbani sia in quelli rurali.

Tra i temi di ricerca la gestione delle risorse forestali (L’oro verde. I boschi nello Stato pontificio Tra XVIII e XIX secolo, Clueb, Bologna, 2003).

In riferimento alla storia urbana, ha focalizzato i propri interessi sulla gestione dell’igiene pubblica con particolare attenzione al presunto legame esistente, secondo la teoria miasmatico umorale, tra cattivi odori e diffusione delle malattie.

Le ricerche condotte hanno cercato di contrastare la consueta rappresentazione delle cittĂ  del passato come irrimediabilmente sporche, attestata in larga parte della storiografia ma principalmente basata su fonti letterarie.

Sulla scorta dell’associazione tra teoria miasmatico umorale e igiene urbana, sono stati approfonditi alcuni casi di studio relativi alla diffusione della peste in Italia nel Seicento.

He is professor of Modern History at the Department of Humanities of the University of Calabria. 

He is a member of the Steering Committee of the journal Storia Urbana. He has dealt with environmental history in the modern age in both urban and rural contexts.

The forest resource management is one his main research topics (L’oro verde. I boschi nello Stato pontificio Tra XVIII e XIX secolo, Clueb, Bologna, 2003).

In reference to urban history, he has focused his interests on the management of public hygiene with particular attention to the alleged link existing, according to the miasmatic humoral theory, between bad smells and the spread of diseases.

On the basis of the association between miasmatic humoral theory and urban hygiene, he has analysed some case studies related to the spread of the plague in Italy, during the Seventeenth century.

Tigrino

Vittorio Tigrino

È nato a Genova, ed ù ricercatore di Storia moderna nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale, dove insegna Storia ambientale e Storia del patrimonio culturale. 

Ha partecipato al «Seminario Permanente di Storia Locale» di Genova, ed Ăš ideatore e responsabile scientifico di un «Workshop Internazionale di storia applicata», sui temi della storia e della gestione del patrimonio culturale e ambientale locale, che si svolge dal 2014 con la collaborazione dell’UniversitĂ  del Piemonte Orientale, dell’UniversitĂ  degli Studi di Genova e di enti e istituzioni locali.

È segretario scientifico e membro della redazione di «Quaderni storici» Si occupa di storia sociale e politico-territoriale dell’etĂ  moderna, di storia degli archivi, di storia della proprietĂ  collettiva e delle risorse ambientali.

Ha curato Risorse comuni, fascicolo monografico di «Quaderni storici», 155 (2017), e sta completando una ricerca sul tema dell’occupazione e della trasformazione delle spiagge tra etĂ  moderna e contemporanea (Fronte mare: la storia collettiva delle spiagge e gli spazi della storia (Liguria, 1711, 2020), in Archivio Scialoja-Bolla. Collana di studio sulla proprietĂ  collettiva. 1.2020, Milano 2020).

Born in Genoa, he is a researcher in Modern History at the Department of Humanities at the University of Eastern Piedmont, where he teaches Environmental History and History of Cultural Heritage. He participated in the «Seminario Permanente di Storia Locale» in Genoa, and is the creator and scientific director of «Workshop Internazionale di storia applicata», on the topics of history and management of the local cultural and environmental heritage, which has been held since 2014 with the collaboration of the University of Eastern Piedmont, the University of Genoa and local authorities and institutions. He is scientific secretary and member of the editorial staff of «Quaderni storici» He deals with the social and political-territorial history of the modern age, the history of archives, the history of collective ownership and environmental resources. He has edited Risorse comuni, monographic issue of «Quaderni storici», 155 (2017), and is completing a research on the theme of employment and the transformation of beaches between the modern and contemporary ages (Fronte mare: la storia collettiva delle spiagge e gli spazi della storia (Liguria, 1711, 2020), in Archivio Scialoja-Bolla. Collana di studio sulla proprietà collettiva. 1.2020, Milan 2020).
Dario Canzian

Dario Canzian

Sono professore associato di Storia medievale a Padova dall’1 ottobre 2014.

Le mie ricerche si sono orientate inizialmente sul tema degli ordinamenti territoriali nel basso medioevo.

Da qui Ăš scaturito il mio interesse scientifico per la storia ambientale, e in particolare per le trasformazioni del paesaggio e dell’ambiente. Ho quindi coordinato i progetti di ateneo (UniversitĂ  di Padova) “Governo del territorio o sfruttamento? Interventi antropici e tutela degli assetti ambientali tra Adige e Livenza nel basso medioevo (sec. XIII-prima metĂ  XV)”, e “Ecosystem services nella bassa pianura dell’Adige e del Bacchiglione dal medioevo all’etĂ  contemporanea”.

Le ricerche in questo settore mi hanno portato alla collaborazione con il francese “Groupe d’historie des zones humides”, del cui CA faccio parte, che organizza ogni anno convegni e giornate di studio in diverse localitĂ  della Francia e in altri stati europei ed extraeuropei.

Sempre all’interno delle attivitĂ  del gruppo ho fatto parte del Comitato scientifico del convegno “GĂ©ohistoire des zones humides d’ici et d’ailleurs” (Tulcea – Romania, 3-8 giugno 2019), e del Comitato scientifico del convegno “D’arbres et d’eaux. GĂ©ohistoire, mobilitĂ© et hybriditĂ© des zones humides boisĂ©es”, La Maison du Lac de Grand Lieu, Bouaye, 2-4 septembre 2021.

Da queste attivitĂ  sono derivate diverse pubblicazioni in italiano, inglese, francese.

I have been an associate professor of Medieval History in Padua since 1 October 2014. 

My research was initially focused on the subject of territorial systems in the Middle Ages. 

This has led me to a scientific interest in environmental history, and in particular in the transformations of landscape and environment. I have therefore coordinated the projects of University (University of Padua) “Territorial government or exploitation? Human interventions and protection of the environmental systems between Adige and Livenza in the Low Middle Ages (sec. XIII-first half of the 15th century)”, and “Ecosystem services in the lowland of Adige and Bacchiglione from the Middle Ages to the contemporary age”. 

Research in this field has led me to collaborate with the French “Groupe d’historie des zones humides”, of which CA I am a member, which organizes every year conferences and study days in different localities of France and other European and non-European states. 

Also within the group’s activities I was part of the Scientific Committee of the conference “GĂ©ohistoire des zones humides d’ici et d’ailleurs” (Tulcea – Romania, 3-8 June 2019), and the Scientific Committee of the conference “D’arbres et d’eaux. GĂ©ohistoire, mobilitĂ© et hybriditĂ© des zones humides boisĂ©es”, La Maison du Lac de Grand Lieu, Bouaye, 2-4 septembre 2021. 

These activities have resulted in several publications in Italian, English and French.

Matteo Di Tullio

Matteo Di Tullio

Professore Associato di Storia moderna presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’UniversitĂ  di Pavia, dove insegna Storia ambientale ed Ăš presidente del consigliodidattico della Laurea magistrale in “Storia globale delle civiltĂ  e dei territori”. 

Le sue ricerche si focalizzano sulla storia socioeconomica e ambientale dell’etĂ  preindustriale, in particolare sulla sostenibilitĂ , la gestione delle risorse ambientali, gli agroecosistemi e la biodiversitĂ , la demografia, la mobilitĂ  sociale e la diseguaglianza economica nell’Italia settentrionale fra Quattro e Settecento.

È principal investigator del progetto PRIN 2022 “Coping with environment: Economy, Ecology, and Sustainability in Early Modern northern Italy (1500-1800)”.

È autore di numerosi contributi pubblicati su importanti riviste nazionali e internazionali e di diversi libri, tra i quali Una storia ambientale dell’etĂ  moderna. SocietĂ , saperi, economie, Carocci 2024 (con M.L. Fagnani).

È editor della collana History of the Environment edita da Brill.

Associate Professor of early modern history at the Department of Humanities of the University of Pavia, where he teaches Environmental History, and he is the director of the Master of Science in “Global History of civilizations and territories”.

His research focuses on socio-economic and environmental history of preindustrial period, and particularly on sustainability, the management of environmental resources, agroecosystems and biodiversity, demography, social mobility and economic inequality in northern Italy between fifteenth and eighteenth century.

He is the principal investigator of the PRIN 2022 project “Coping with environment: Economy, Ecology, and Sustainability in Early Modern northern Italy (1500-1800)”.

He is the author of various articles published on main national and international journals and of some books, among which Una storia ambientale dell’età moderna. Società, saperi, economie, Carocci 2024 (with M.L. Fagnani).

He is the editor of the Bill’s series in the “History of the Environment”.

Salvatore Romeo

Salvatore Romeo

Ho svolto attività di ricerca nel settore di Storia contemporanea presso l’Università di Roma Tor Vergata, l’Università di Catania e l’Istituto italiano di studi storici e insegnato Storia dell’ambiente in età contemporanea all’Università di Firenze.

Mi occupo prevalentemente di storia ambientale e storia delle aree urbane e industriali. Ho pubblicato “L’acciaio in fumo. L’Ilva di Taranto dal 1945 ad oggi” (Donzelli 2019), vincitore del premio ANCI Storia 2020, e “L’altra faccia del benessere. Una storia ambientale nell’Italia contemporanea (1950-1979)” (Carocci 2024). 

Sono membro dell’Editorial board della rivista “Global Environment”. 

I have conducted research in the field of Contemporary History at the University of Rome Tor Vergata, the University of Catania, and the Istituto Italiano di Studi Storici. 

I have also taught Environmental History in the Contemporary Age at the University of Florence. My work primarily focuses on environmental history and the history of urban and industrial areas. I have published “L’acciaio in fumo. L’Ilva di Taranto dal 1945 ad oggi” (Donzelli, 2019), which won the ANCI Storia Prize in 2020, and “L’altra faccia del benessere. Una storia ambientale nell’Italia contemporanea (1950-1979)” (Carocci, 2024). 

I am a member of the Editorial Board of the journal “Global Environment”.

Stefano Morosini

Stefano Morosini

Stefano Morosini (PhD) ù ricercatore a tempo determinato di Tipo B in Storia Contemporanea presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università degli Studi di Bergamo, dove ù anche direttore del Corso di Perfezionamento in Valorizzazione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali della montagna e delegato del Rettore alla ricerca internazionale per l’area umanistico-giuridica. 

Ricopre inoltre il ruolo di coordinatore scientifico dei progetti di valorizzazione del patrimonio storico del Parco Nazionale dello Stelvio ed ù Ricercatore Associato Senior presso il Laboratorio di Storia delle Alpi (LabiSAlp) dell’Università della Svizzera Italiana (Mendrisio, Svizzera). 

È membro della European Society for Environmental History (ESEH).

Stefano Morosini (PhD) is a tenure-track researcher (Type B) in Contemporary History at the Department of Foreign Languages, Literatures, and Cultures of the University of Bergamo, where he also serves as director of the Advanced Course in Enhancement of Cultural, Landscape, and Environmental Heritage of the Mountain and as the Rector’s delegate for international research in the humanities and legal area. 

He is also the scientific coordinator of historical heritage enhancement projects for the Stelvio National Park and a Senior Associate Researcher at the Laboratory of Alpine History (LabiSAlp) at the Università della Svizzera Italiana (Mendrisio, Switzerland). 

He is a member of the European Society for Environmental History (ESEH).

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